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Babaco Guru

Alimentazione vegetale: miti da sfatare secondo Silvia Goggi

Alimentazione vegetale: miti da sfatare secondo Silvia Goggi

In occasione del World Vegan Day che si celebra il primo novembre, abbiamo chiesto a Silvia Goggi, la specialista in scienza dell'alimentazione, alcuni numeri e alcuni dati da sfatare sull'alimentazione vegetale. Un maggiore consumo di frutta e verdura fa bene al nostro corpo e anche all'ambiente: cerchiamo di capire con la #babacoguru gli aspetti positivi del seguire un'alimentazione vegetale.

Dati numerici e socio-demografici sui vegani

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes, il 2.4 % degli italiani ha eliminato tutti i derivati animali dalla propria tavola. Contrariamente allo stereotipo del “macho mangiatore di bistecche”, a farlo sono più gli uomini delle donne. Per quanto invece riguarda le motivazioni della scelta, la maggior parte degli intervistati (23.1%) ha dichiarato di farlo per ragioni ambientali e per salvaguardare il pianeta e le sue risorse. Seguono le motivazioni salutistiche (21.3%) e di rispetto per gli animali (20.7%)

Azioni che un vegano compie e che possono salvare il mondo

L’alimentazione plant based consuma meno acqua, causa l’emissione di meno gas serra e necessita di meno terre fertili per il suo sostentamento, posizionandosi come la scelta più coerente per chi ha a cuore il destino del pianeta. Nutrire, allevare e smaltire le deiezioni degli animali da reddito per ottenere nutrienti utili all’uomo è un processo altamente dispendioso dal punto di vista di utilizzo di acqua e terreni fertili. Il 43% delle terre emerse (calcolate escludendo già ghiacciai e deserti) sono utilizzate per l’agricoltura intensiva (e l’83% di queste servono per coltivare vegetali che diventeranno mangime), e l’allevamento di animali per la produzione di cibo è, da solo responsabile del 31% delle emissioni di gas serra (e del 56-58% di tutte le emissioni per la produzione di cibo in generale). Ne vale la pena? No. I cibi animali così prodotti apportano il solo 37% delle proteine e solo il 18% delle calorie, che potrebbero benissimo essere assunte direttamente dai vegetali con notevole risparmio di risorse (acqua, terreno) ma anche con meno emissioni di gas serra. (1) Un recente studio danese ha calcolato nel dettaglio i consumi di acqua necessari a sostenere diversi tipi di alimentazione (onnivora, vegana e vegetariana). L’alimentazione vegana, soprattutto se ricca di frutta e frutta secca locali e non di importazione oltreoceano, era quella che richiedeva la quantità minore di acqua. (2)

I falsi miti del veganesimo

Si avranno carenze proteiche. Falso Tutti gli amminoacidi provengono dal mondo vegetale, compresi quelli essenziali. Non conta la % di amminoacidi essenziali nel singolo alimento vegetale, ma quelli contenuti in totale nella dieta giornaliera. E con un’alimentazione vegetale si supera tranquillamente la quantità di proteine raccomandata. Bisogna imbottirsi di integratori. Falso L’unico integratore che un vegano deve assumere rispetto ad un non-vegano è la vitamina B12. Vitamina di cui, per inciso, necessitano anche i vegetariani, i flexitariani e spesso anche chi consuma carne regolarmente. Il ferro animale si assorbe meglio. Questa è una mezza verità. Si assorbe in percentuale leggermente maggiore, è vero, ma senza possibilità di inibirne l’entrata quando invece ne abbiamo già in eccesso nei nostri depositi (e un eccesso di ferro è pro-infiammatorio!) L’assorbimento del ferro vegetale avviene in modo da mantenerne uno stato nutrizionale più che sufficiente in chi segue una dieta vegetale, senza pericolo di eccedere. Senza latticini non si assume abbastanza calcio. Falso Le mucche non fabbricano il calcio, ma riversano nel loro latte quello presente nei vegetali che mangiano. Il calcio infatti è un minerale del suolo, che si concentra in alcuni vegetali in particolare. Consumando quelli (verdure verde in foglia, soia e derivati, crucifere, sesamo e mandorle) si è già a buon punto. Quasi tutte le bevande e yogurt vegetali presenti in commercio, inoltre, ne sono addizionati, rendendo il raggiungimento del fabbisogno di questo nutriente ancora più facile. Si ingrassa con tutti quei carboidrati! Falso Una dieta vegana ha la densità calorica bassissima il che, unito al suo elevato potere saziante, la rende uno stile alimentare vantaggioso che chi desidera mantenere il peso oppure deve intraprendere un percorso volto al calo ponderale. E con più carboidrati, si è solo più felici! È costosa e prevede troppi alimenti esotici. Falso A parità di frutta, verdure, cereali e frutta secca/semi oleosi che dovrebbero essere presenti anche in una dieta onnivora, quella vegana differisce per la fonte proteica utilizzata: i legumi costano molto meno della carne! E alimenti che vengono dall’altro capo del mondo non sono affatto necessari per raggiungere l’adeguatezza nutrizionale della propria alimentazione vegana: lo si può fare anche a km0! (1) Fonte Poore, J., & Nemecek, T. (2018). Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers. Science, 360(6392), 987-992. (2) Zucchinelli M, Sporchia F, Piva M, Thomsen M, Lamastra L, Caro D. Effects of different Danish food consumption patterns on Water ScarcityFootprint. J Environ Manage. 2021 Dec 15;300:113713. doi: 10.1016/j.jenvman.2021.113713.